La capacità di automatizzare i deploy in ambienti IT complessi in cui convivono sistemi mobili, on premise e in cloud è la prerogativa dei configuration management system, oggi indispensabili per l’efficienza dell’IT. I sistemi di gestione delle configurazioni aiutano i team IT nelle operazioni tediose e ripetitive per l’installazione/sostituzione di sistemi, risparmiando molto lavoro manuale, evitando dimenticanze ed errori umani che si tradurrebbero in malfunzionamenti, apertura di ticket e rischi peggiori qualora fossero coinvolte componenti critiche per la sicurezza d’accesso e la tutela dei dati.

Un configuration management system ben implementato aiuta l’affidabilità e la flessibilità dell’IT, consentendo di trarre massimo vantaggio dalle risorse multicloud, consentendo risposte rapide ai cambiamenti imposti dal dinamismo dei moderni business.


Cosa fa il configuration management system per l’IT aziendale?

Il configuration management system è la piattaforma che dà supporto ai processi di configurazione delle infrastrutture, assicurando che i team IT dispongano delle informazioni più aggiornate ed affidabili per compiere il loro lavoro. Informazioni che disegnano come gli asset sono configurati e le relazioni che hanno tra loro.

Negli ambienti DevOps, in cui convivono sistemi ibridi e multicloud, il configuration management system identifica lo stato delle configurazioni, controlla i cambiamenti nel tempo, supportando i processi di validazione e controllo di compliance. Il configuration management system assicura registrazione, tracciamento, gestione e controllo delle configurazioni a supporto dei team IT.


Le funzioni chiave di una piattaforma di configuration management

I configuration management system sono costituiti da una serie di componenti che assolvono le varie funzioni. C’è il tool che raccoglie e mette insieme le interazioni tra componenti IT e di servizio per rilevare i cambiamenti e le cause dei problemi. C’è il configuration management database (CMDB) che memorizza e rende accessibili tutte le informazioni di configurazione e relazione. C’è l’elenco dei service asset, ossia delle risorse che consentono di erogare i servizi IT, comprendendo anche le informazioni sulle risorse esterne non controllate, utili per poter prendere decisioni informate nei momenti d’emergenza.

Le informazioni riguardano l’hardware e il software e comprendono l’elenco delle versioni autorizzate di ogni elemento di configurazione così come la documentazione e altre informazioni utili per il capacity planning e la sicurezza.


Il configuration management system negli ambienti multicloud

Per sfruttare le risorse multicloud è necessaria una piattaforma d’integrazione che consenta ai processi sottesi al livello applicativo di operare anche negli ambienti distribuiti. Nell’esperienza di Sinthera come system integrator, l’integrazione tra on premise e cloud si realizza con l’unificazione delle funzioni di provisioning, di gestione e governo della sicurezza. Serve infatti avere il controllo centralizzato sull’infrastruttura e un orchestratore per il deploy delle applicazioni e la gestione delle risorse. Serve inoltre introdurre automazione, non solo a livello del provisioning, ma anche nei processi di change e configuration management.

I cloud provider mettono a disposizione strumenti di automazione e di gestione che però sono utilizzabili soltanto all’interno delle proprie piattaforme. Per questo l’automazione multicloud richiede l’integrazione esterna dei diversi servizi, mettendo insieme le competenze su ambienti on premise e cloud.


Sinthera per implementare il configuration management system multicloud

Sinthera riversa nei progetti l’esperienza di lungo corso acquisita sia sulle infrastrutture IT on premise tradizionali (aggiornate con logica software defined) sia sui servizi di cloud multivendor: AWS, Microsoft Azure e Google Cloud Platform (quest’ultima attraverso la collaborazione con un partner specializzato). Sinthera ha sviluppato specifiche competenze nei configuration management system e, in particolare, sulle piattaforme Terraform e Ansible con le quali è possibile automatizzare l’IT, orchestrare servizi distribuiti, installare istanze virtualizzate, comporre e configurare in dettaglio le applicazioni.

Per indirizzare gli aspetti critici di performance e sicurezza delle reti con workload distribuiti tra on premise e in cloud, Sinthera mette in campo le proprie competenze nella network virtualization su piattaforme VMware NSX, NSX-T, HCX oltre a Cisco ACI. Affianca l’esperienza nelle migrazioni al cloud dei workload esistenti a quelle di modernizzazione delle applicazioni, attraverso l’impiego di container kubernetes e la reingegnerizzazione a microservizi. Attraverso l’analisi dei requisiti IT e di business del cliente, Sinthera è in grado di identificare le migliori risposte per le esigenze di time to market, di risorse multicloud (anche per evitare il lock-in nei riguardi dei provider) e per colmare i gap di competenze dei team IT dei clienti.