Il rilascio di prodotti e servizi con sempre più sofisticate componenti digitali rende oggi cruciale migliorare la produttività dei team IT attraverso l’automazione dei processi. Per ottenere time-to market e migliorare la competitività dell’impresa, è necessario innalzare i livelli di automazione dei processi e portarli in profondità in tutti i compiti in cui sono coinvolti i team IT: gestione delle infrastrutture, configurazioni, provisioning di risorse, fino a risalire alle fasi iniziali di sviluppo/gestione nel ciclo di vita del software.

Introdurre l’automazione nei processi IT risulta oggi fondamentale sia nelle aziende che hanno scelto d’investire su risorse data center sia per quelle che hanno optato per l’utilizzo di infrastrutture di provider esterni e risorse in cloud. L’automazione dei processi IT è legata a doppio filo con i cambiamenti necessari per rendere l’impresa più moderna, accelerare la trasformazione digitale, abilitare processi interni più veloci, flessibili e partecipati dalle line of business.


Il valore degli strumenti per l’automazione dei processi

La pratica day by day dell’IT è spesso inutilmente appesantita da azioni ripetitive quali aggiornamenti e installazioni ricorrenti. Altro tempo degno di migliore destinazione è speso nelle operazioni di configurazione e riconfigurazione dei sistemi che si rendono necessarie per la predisposizione di server virtuali o fisici adatti al supporto delle nuove applicazioni. Per tutte queste operazioni i team IT possono contare su tool specifici pensati per alleviare il loro lavoro attraverso l’orchestrazione e l’automazione delle varie attività di gestione infrastrutturale. Tool come Ansible, Otter, Puppet, SaltStack, Terraform e molti altri, spesso utilizzati all’interno delle toolchain DevOps (e DevSecOps) per raccordare i servizi infrastrutturali IT con le attività di progettazione, sviluppo e gestione evolutiva delle applicazioni.

Traducendo in codice comprensibile e aggiornabile le configurazioni infrastrutturali, i tool d’automazione permettono di esprimere al meglio i vantaggi della metodologia DevOps nel collegamento tra development e operation e quindi nel miglioramento di efficienza e qualità del software rispetto ai processi più tradizionali di sviluppo e di gestione dell’infrastruttura.


L’automazione dei processi con Ansible

Tra gli strumenti per l’automazione dei processi, la piattaforma open source Ansible si è ampiamente affermata come strumento orchestratore d’eccellenza per la predisposizione e gestione delle complesse infrastrutture IT e applicative d’impresa. Una piattaforma che presenta prerogative importanti, come il fatto di basarsi su modello agentless (quindi senza agenti software che devono essere controllati e aggiornati nel tempo) e di permettere la programmazione operativa con un linguaggio, il nome è YAMS, di facile apprendimento. Ansible è utilizzabile per provisioning configurazione, gestione e installazione di applicazioni nei sistemi Unix/Linux e Microsoft Windows.

Grazie al lavoro delle community open source ed al sostegno ottenuto dalla piattaforma da parte di numerosi vendor, Ansible ha inoltre a disposizione una ricca dotazione di moduli per poter operare negli ambienti più diversi, come VMware vSphere, Cisco UCS, Openstack. E’ inoltre in grado di collegare qualsiasi altro servizio basato sulle interfacce REST API.


Il futuro dell’automazione dei processi

Gli strumenti per l’orchestrazione, l’automazione dei processi IT, provisioning e configurazione sono in continua evoluzione e destinati ad essere sempre più impiegati nel contesto di ambienti IT ibridi, con il supporto delle tecnologie più avanzate di robotic process automation (RPA) e intelligenza artificiale. Gli analisti di Gartner ritengono l’automazione dei processi IT determinante per controllare i tempi d’esecuzione e i costi associati ai grandi progetti di digital transformation. Implementazioni di servizi multicloud, hybrid IT, applicazioni Saas, IoT e così via porteranno ad un incremento del 30% nell’uso degli RPA già entro il 2023. Entro i prossimi tre anni gli analisti stimano possa crescere del 40% l’uso degli strumenti basati su machine learning/intelligenza artificiale. Entro il 2025, il 90% delle grandi imprese avrà nel proprio organico almeno una figura professionale dedicata all’automazione dei processi (figura oggi presente solo nel 20%).