Nel mondo imprenditoriale, una strategia di change management s’identifica come un metodo che aiuta un’organizzazione a gestire nel tempo il proprio processo di trasformazione, richiesto per raggiungere i nuovi obiettivi di business. Come tutte le strategie di change management, anche il processo di change management dell’IT ha il compito di affrontare in maniera sistematica i necessari cambiamenti negli obiettivi, nei processi, nelle tecnologie, facendo in modo che qualunque eventuale effetto negativo o rischio derivante dall’implementazione delle nuove strategie sia ridotto al minimo, e che la transizione avvenga il più possibile in modo armonico e graduale.


IT change management processo complesso

Come accennato, nell’era della trasformazione digitale, una componente fondamentale nella strategia di change management è costituita dalla gestione della trasformazione del reparto IT dell’impresa, che oggi si trova nel pieno di un’evoluzione epocale. Oggi, infatti, la velocità e frequenza di sviluppo, aggiornamento, rilascio delle applicazioni e servizi software, che stanno alla base di qualunque attività di business, hanno raggiunto livelli tali da rendere inadeguati i tradizionali metodi di sviluppo, aggiornamento e distribuzione del codice. Il processo di release management va dunque ridefinito, improntandolo su paradigmi come il modello cloud-native, che utilizza ad esempio i container, Kubernetes ed i microservizi, e come il modello DevOps che, introducendo le metodologie di release management CI/CD (continuous integration/continuous delivery/continuous deployment), serve a realizzare una pipeline automatizzata di fornitura del software.


Automazione del release management

CI/CD consente di automatizzare ed accelerare le fasi di sviluppo e testing del codice. Nell’integrazione continua (CI), ad esempio, la base di codice creata e le relative modifiche vengono gestite dal team di sviluppatori in un repository condiviso e dotato di un software di controllo versione come Git. Tale sistema, unificando in automatico le modifiche in una build, che poi viene sottoposta a test per verificare e risolvere eventuali conflitti, permette agli sviluppatori di risparmiare tempo, e dedicarsi maggiormente alla scrittura del codice.


IT change management con GitOps

Facendo un ulteriore passo nel processo di change management dell’IT, si può pensare di adottare un modello noto come GitOps, che ha l’obiettivo di automatizzare ancor più la componente di provisioning dell’infrastruttura IT e delle risorse e configurazioni di volta in volta richieste per il funzionamento delle applicazioni e servizi software sviluppati. In sostanza, GitOps è un insieme di pratiche che, basandosi sull’utilizzo di Git come “unica fonte di verità” (SSOT – single source of truth), ha l’obiettivo d’implementare nell’organizzazione IT il deployment continuo di applicazioni cloud-native.

Il concetto chiave è mantenere sempre condivisa nel repository Git, non soltanto la base di codice, ma anche tutte le descrizioni dichiarative per il deployment dell’infrastruttura IT richiesta nell’ambiente di produzione, oltre a un processo automatizzato per far sì che l’ambiente stesso corrisponda alla configurazione descritta nel repository. In questo modo, quando si deve eseguire il deployment di una nuova applicazione, o se ne aggiorna una esistente, basta aggiornare il repository, dopodiché le varie configurazioni e l’implementazione dell’infrastruttura IT necessaria in produzione avvengono in automatico.


Change management e riorganizzazione della formazione

Il processo di IT change management non può comunque certo esaurirsi nella mera acquisizione di una toolchain di strumenti DevOps, necessari per implementare la nuova architettura applicativa cloud-native. Oltre ai tool tecnologici di automazione che rendono possibile l’evoluzione del ciclo di sviluppo software, la sfida maggiore è infatti riorganizzare con efficacia ed efficienza la formazione dei team di persone, che nell’ambiente DevOps lavorano condividendo e attuando nuove metodologie, pratiche, responsabilità professionali.