Riuscire a mantenere livelli di prestazioni sempre soddisfacenti in qualunque applicazione o servizio IT erogato agli utenti finali dipende dalla definizione di una corretta strategia di application performance management (APM). Oggi l’APM risulta ancora più determinante rispetto al passato: da un lato, infatti, gli utenti moderni sono molto esigenti quando si tratta di qualità delle applicazioni e dei servizi digitali, e un degrado delle prestazioni influisce immediatamente sulla user experience, quindi su come viene percepito il servizio e sul gradimento dello stesso. Dall’altro, la complessità raggiunta dall’IT, con gli ambienti multicloud e le architetture distribuite, impone come non mai di affrontare l’application performance management in maniera ben strutturata e completa, per garantire sempre il buon funzionamento dei servizi, la soddisfazione degli utenti, e la continuità del business.


A
pplication performance management, cos’è

L’application performance management si attua attraverso una serie di tool e processi che aiutano l’IT manager a far sì che le applicazioni eroghino costantemente determinati livelli di prestazioni, e forniscano un’adeguata user experience (UX). Tipicamente, i tool APM hanno il compito di controllare molti elementi da cui dipendono le performance delle applicazioni, e acquisiscono dati, ad esempio, sul consumo di banda, sul bilanciamento dei differenti workload, sul livello di utilizzo della CPU, o della memoria da parte dei vari client e server. Monitorando l’intera infrastruttura, e utilizzando metriche delle prestazioni, è poi possibile arrivare a identificare le cause profonde (root cause) all’origine di un problema o di un collo di bottiglia.


APM:
monitorare le performance nell’era della digital transformation

Oggi, tuttavia, come accennato, la notevole complessità dello stack tecnologico esistente nelle infrastrutture IT complica di molto le operazioni di application performance management, e ne mina l’efficienza: si pensi, ad esempio, alla crescente diffusione del paradigma DevOps, che, pur allineando l’IT alle iniziative di business tramite l’accelerazione del ciclo di sviluppo software, aumenta anche la velocità del cambiamento e i relativi rischi associati. Ma si pensi anche alla progressiva diffusione delle architetture distribuite e dinamiche, che fanno affidamento su molteplici servizi cloud, interfacciamento attraverso API (application programming interface), usano microservizi, container, macchine virtuali. Tutto ciò rende più difficile monitorare l’intera infrastruttura applicativa, comprendere le diverse dipendenze tra i componenti, individuare e risolvere i problemi di prestazioni.


Application performance management, l’approccio Sinthera

In sostanza, spiega Sinthera, il complesso scenario appena descritto impedisce all’IT manager di acquisire una visibilità completa su tutti gli elementi infrastrutturali da cui dipende un buon funzionamento dei servizi forniti. Quando ad esempio un utente utilizza un servizio di home banking, attraverso un browser web o una mobile app, spesso diventa lungo e complesso evidenziare il percorso della richiesta dati dal software di front-end ai sistemi di back-end, e di conseguenza capire in che punto della catena si verifica il calo di prestazioni dell’applicazione. Per rispondere a tali esigenze, Sinthera fornisce un servizio in grado di generare una visibilità a 360 gradi su tutta l’infrastruttura, e di evidenziare e correlare tutti i fattori responsabili di una degradazione della user experience, analizzando le interazioni tra applicazioni, e tra queste e il cloud; ricercando eventuali problemi nella rete, nello storage, nei database, nelle applicazioni virtualizzate. È ad esempio possibile, lungo tutta la catena infrastrutturale, monitorare e gestire l’utilizzo delle CPU, la latenza dei database, e amministrare i componenti applicativi, controllando tempi di attività, tempi di risposta delle app e quant’altro.


Automatizzare l’APM con Sinthera, e recuperare efficienza

L’altro aspetto chiave della soluzione di application performance management proposta da Sinthera è l’automazione, che permette di accelerare fortemente le attività d’individuazione, diagnosi e risoluzione dei malfunzionamenti e problemi di degrado delle prestazioni di un’applicazione, indipendentemente dal fatto che funzioni su un server fisico, sia virtualizzata od ospitata su un dato tipo d’infrastruttura cloud. Negli strumenti di monitoraggio, ad esempio, l’automazione consente di evitare la configurazione e l’impostazione in modalità manuale delle metriche di controllo; anche i meccanismi di avviso sono attivati in automatico, in modo da allertare in modo proattivo i responsabili IT, prima che i malfunzionamenti possano influenzare in maniera negativa la user experience.