Nessuna moderna attività imprenditoriale può oggi permettersi di non sviluppare potenti canali commerciali digitali per interagire in modo più efficace ed efficiente con utenti finali e consumatori: in quest’ottica, i software container rappresentano una pedina importante per arrivare a fornire applicazioni e servizi digitali completi, affidabili, aggiornati, costantemente funzionanti e sempre all’altezza delle aspettative dei clienti.


Software container, cosa sono

In generale, i software container si possono definire come una tecnologia di virtualizzazione del sistema operativo che permette di eseguire un processo, o un insieme di processi software, in uno spazio isolato, rispetto al resto del sistema operativo ospitante (host), che può essere, ad esempio, una distribuzione Linux (Ubuntu, RHEL, CentoOS, Debian, SUSE), Microsoft Windows o altro.

Oggi, attraverso la containerizzazione delle applicazioni è possibile impacchettare un’applicazione in un contenitore logico in grado d’includere tutti i componenti necessari per il funzionamento dell’applicazione stessa: un software container può infatti racchiudere al suo interno librerie, codice binario, runtime, dipendenze, file eseguibili, file di configurazione, strumenti di sistema.


Software container e macchine virtuali, la differenza

Ciascun software container esegue i propri processi in uno spazio utente dedicato, ma in realtà condivide con gli altri container il kernel dello stesso sistema operativo host. E questa è una importante differenza rispetto alle macchine virtuali (VM), che possono permettere anch’esse la pacchettizzazione di un’applicazione in un ambiente isolato contenente librerie, dipendenze e file richiesti per il suo funzionamento, ma creano anche un’immagine completa del sistema operativo. Ne consegue che un container risulta molto più leggero di una macchina virtuale, con una dimensione del file dell’ordine dei megabyte (MB) in confronto ai gigabyte di una VM. Inoltre, un software container si avvia con una rapidità molto maggiore rispetto a una macchina virtuale e, non dovendo gestire un intero sistema operativo, per funzionare richiede anche molta meno memoria RAM. Ancora, usando i container è possibile ridurre attività e costi di manutenzione, perché le tipiche operazioni di mantenimento (applicazione patch, correzione bug, aggiornamenti sistema) vanno eseguite su un solo sistema operativo, e non su molteplici OS, come nel caso della gestione di diverse macchine virtuali.


Portabilità del codice e software container

In ragione delle caratteristiche appena esposte, ed essendo eseguibile direttamente attraverso il kernel del sistema operativo, un software container possiede una portabilità molto maggiore rispetto a una macchina virtuale: una portabilità grazie a cui i container possono essere installati e funzionare in qualunque ambiente IT (sistemi operativi Windows, macOS, Linux; server dedicati, macchine virtuali, data center tradizionali; cloud privati, pubblici, ibridi).


Software container per modernizzare le applicazioni IT

Riuscire a creare applicazioni e servizi digitali validi ed apprezzati dagli utenti oggi significa modernizzare l’architettura IT rendendola più agile e flessibile in rapporto alle esigenze di business: ciò è possibile utilizzando i software container per attuare in azienda una modernizzazione applicativa che consenta di passare, da un’architettura IT tradizionale, caratterizzata da applicazioni legacy monolitiche, a un’architettura basata su microservizi. In quest’ultima, ciascuno dei microservizi che concorrono a costituire l’applicazione completa può essere impacchettato e funzionare in un software container, in grado di comunicare e interoperare con gli altri tramite API (application programming interface). Un’architettura a microservizi, abbinata ai vantaggi di leggerezza e portabilità dei software container, rende possibile implementare applicazioni e servizi digitali più rapidamente, ma consente anche di renderli più efficienti e affidabili, e di aggiornarli e innovarli di continuo e con maggior facilità, in funzione dei nuovi requisiti e necessità imprenditoriali.